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Incertezza e Rischio

Come già enunciato in un precedente articolo, in Italia la liquidità dei depositi e conti correnti bancari ha raggiunto 1.400 miliardi di euro. Ancora una volta, questo dato conferma che non è la pianificazione a guidare le decisioni finanziarie e di investimento del risparmiatore italiano, ma la paura degli imprevisti, del “non si sa mai”.

Il Prof. Stefano Zamagni, noto economista di fama mondiale, specializzatosi ad Oxford, primo italiano Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, nonché docente di Economia Politica presso l’Università di Bologna, conferma che questo comportamento degli italiani nei confronti del risparmio deriva principalmente dalla mancanza di fiducia e dal fatto che l’incertezza ha preso il sopravvento sul rischio. Infatti, continua il professore, molti confondono l’incertezza con il rischio, che, in effetti, c’è sempre stato e rappresenta la paura che qualcosa vada storto. D’altronde, a differenza dell’incertezza, il rischio può essere calcolato e valutato; l’incertezza, invece, è legata ad eventi futuri, che non hanno alcun collegamento con quanto avviene oggi o accaduto già in passato. Il rischio si può assicurare e, infatti, le società di Mutuo Soccorso sono nate proprio per questo; d’altro canto, invece, non ci sarà mai nessuna Compagnia di Assicurazione disposta ad “assicurare l’incertezza”, ovvero quei fenomeni che, per definizione, non sono prevedibili.

Che sia l’incertezza lo stato d’animo dominante lo si deduce anche dall’ultimo rapporto Censis nel quale, in merito al consumo di ansiolitici e sedativi in Italia, è presente un dato allarmante: rispetto al 2015, oggi ci sono 800.000 italiani in più che ne fanno uso!

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Il Prof. Zamagni afferma che, in un mondo in cui la complessità sembra indecifrabile, diventa sempre più cruciale il ruolo dell’Economia; di quella “economia”, però, di cui parlava Aristotele, che la definiva come quella particolare “arte”, oggi diventata materia tecnica, che aveva lo scopo di migliorare le condizioni di vita delle persone e delle comunità.

Anche nell’ultimo rapporto Consob del 2019, assieme alla constatazione della mancanza di pianificazione e di un livello molto contenuto di cultura finanziaria, si segnala che il 31% degli italiani risparmia per motivi precauzionali e a causa dell’incertezza del domani, anche se, come ci ricorda uno studio svolto dalla Università della Pennsylvania, il 91% dei fatti negativi di cui ci si preoccupa non accadrà mai!

Come afferma il Prof. Zamagni, possiamo concludere che il futuro è programmabile ed è determinato dalle scelte di oggi e, come scrisse James Joyce, “domani saremo ciò che, oggi, abbiamo scelto di essere”.