NO PANIC !

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Da quando svolgo l’attività di Consulente Finanziario, cioè dal 1992, è la prima volta che in un periodo di crisi dei mercati non mi è possibile incontrare di persona i clienti, perché c’è un’altra crisi, più importante, quella sanitaria!
Io sto bene, ma, nel rispetto dei clienti stessi e della collettività, è meglio seguire, tutti, le regole e i consigli degli esperti: chi può resti a casa! Fortunatamente, la tecnologia è un valido supporto, consentendo operazioni in web collaboration e firma digitale.
A proposito di consigli degli esperti, anche negli investimenti ci sono delle regole e dei protocolli da seguire, perché anche gli investitori, a volte, rimangono vittime di un “virus” pericoloso per il loro patrimonio: il panico da ribassi.
Il manuale degli esperti ricorda che la prima regola in periodi di elevata volatilità dei mercati, come quello che stiamo vivendo, consiste proprio nel non lasciarsi prendere dal panico. È naturale che durante un terremoto il primo istinto sia quello di fuggire in fretta dalle scale di casa, ma è altrettanto noto che è considerato il comportamento più errato. Infatti, la prima indicazione suggerita dai responsabili della protezione civile, in caso di sisma, è quella di non utilizzare mai le scale come via di fuga, ma di attendere e trovare riparo in casa sotto delle travi o, comunque, in luoghi meno esposti.
Osservando il “terremoto” che si sta verificando questi giorni nei mercati finanziari (non prenderei nemmeno in considerazione quello italiano, che, con 650 miliardi di capitalizzazione, rappresenta appena l’1% delle borse mondiali) dobbiamo registrare un calo generalizzato degli stessi, come, ad esempio, l’indice S&P 500 della borsa americana, che dall’inizio dell’anno è sceso del 16%. È altrettanto vero, però, che nel 2019 aveva guadagnato quasi il 30% e se poi osserviamo il medesimo indice nel lungo termine, ad esempio dal 2009, notiamo che il suo incremento è stato addirittura di circa il 200%!
Poiché, giustamente, gli investitori si stanno chiedendo cosa fare, bisogna dire che non esiste una soluzione identica per tutti e che ognuno ha la sua situazione personale, i suoi obiettivi, il suo profilo di rischio. Comunque, sono certo che molti investitori, specie coloro seguiti da un Consulente Finanziario, abbiano avuto modo di pianificare da tempo un portafoglio ben diversificato.
Pertanto, in questa situazione, pur registrando inevitabilmente un calo dei valori, la regola numero uno rimane sempre la stessa: non liquidare. Difatti, secondo i dati storici, ad ogni crisi segue sempre una crescita dei mercati: ad esempio dopo l’attentato terroristico alle Torri Gemelle nel 2001 o la crisi del 2007/2008 dei mutui subprime ed il successivo fallimento della Lehman Brothers. La storia dei mercati finanziari ci ha insegnato che queste situazioni hanno determinato forte volatilità e oscillazioni negative nel breve periodo, a cui hanno fatto seguito riprese del ciclo economico, con conseguente recupero del terreno perduto.
I tempi di ripresa, variando a seconda dell’evolversi delle crisi e della loro gravità, dodici mesi dopo le torri gemelle o 16 dopo la crisi del 2007/2008, non possono essere previsti ed è per questo motivo che occorre incrementare gradualmente le posizioni sull’equity, diminuendo la percentuale dell’asset obbligazionaria o, meglio ancora, attraverso iniezione di nuova liquidità.
D’altronde, quest’ultima opzione per i risparmiatori italiani non sarebbe così difficile da attuare, visto che detengono, pur sempre, 1.400 miliardi in libretti, depositi e conti correnti!!!